I colori sono gli elementi
attraverso cui
i nostri
sensi
scoprono
la realtà.
NEL CONTENT MARKETING: IL COLORE E’ UNA SOLLECITAZIONE EMOTIVA
In un oceano di content marketing, il colore può aiutare a far risaltare il tuo brand.
Il colore è ciò che fa sì che il tuo pubblico veda ciò che vuoi che il tuo pubblico veda.
Il colore è ciò che fa sì che il tuo pubblico percepisca ciò che vuoi che il tuo pubblico senta.
Il colore è ciò che fa sì che il tuo pubblico faccia ciò che vuoi che il tuo pubblico faccia.
Le tonalità che scegli possono influire anche sull’usabilità e sul fatto che il contenuto sia leggibile o meno.
Questo è ciò che rende la psicologia
del colore
così importante
per il successo
dei tuoi contenuti.
Inoltre, una scelta sbagliata del colore può anche modificare negativamente l’impatto del tuo messaggio.
Sbaglia il colore
e il tuo ottimo contenuto e il tuo sorprendente invito all’azione
saranno facilmente ignorati.
LA PSICOLOGIA DEI COLORI NEL MARKETING
Il colore è uno strumento essenziale perché ha un impatto sul modo in cui pensiamo e ci comportiamo.
Il colore indica ai nostri occhi dove guardare,
cosa fare e come interpretare qualcosa.
Il colore mette il
contenuto dentro il contesto.
Il colore ci aiuta a decidere cosa è importante e cosa non lo è.
Questo è esattamente il motivo per cui, come marketer di contenuti, è necessario capire quali colori hanno un determinato significato per le persone.
Mentre la psicologia del colore è stata studiata e analizzata nel tempo, l’impatto psicologico del colore è soggettivo.
Non tutti reagiamo allo stesso modo ai colori, perché ognuno di noi ha esperienze personali diverse con i colori. Tuttavia, ci sono alcuni comportamenti comuni: e questo è ciò che vedremo nel prossimo post che pubblicherò la prossima settimana.
In questo articolo invece voglio sottolineare e raccontare PERCHÉ il colore è così importante nel marketing:
è importante perché l’utilizzo del colore
e l’importanza del colore nel visual marketing
non è un’invenzione moderna ma è una ”necessità”
emotiva-spirituale-fisica
dell’Uomo da sempre.
E che troviamo declinata e sviluppata in tutte le epoche e in tutti i continenti.
I SENSI
Che l’uomo percepisca i colori attraverso l’occhio è indubbio: ma i colori possiedono, esplicano e manifestano anche altre funzioni che non sono legate soltanto all’ambito strettamente visivo, ma svolgono anche un ruolo che sollecita i sensi.
Le percezioni cromatiche avvengono quindi non solo all’interno dell’occhio,
ma anche a livello mentale,
immaginativo.
IL COLORE “IMMAGINALE”
Il ”linguaggio” del colore è quindi come un linguaggio simbolico particolare, fatto anche di ”suggestioni” che non provengono dalla sola osservazione razionale.
Ci si può avvicinare al colore anche attraverso un tipo di contatto che nella filosofia mistica islamica viene definito “immaginale” (L. Pedirota, Il colore, simboli e archetipi, Mediterranee, Roma 1996, p. 31).
In essa l’immaginale corrisponde
ad una vera e propria ”facoltà”
dell’anima.
Facoltà sottile, di intermediazione tra le percezioni derivanti dal mondo sensibile e da quelle provenienti dal mondo propriamente spirituale, inintelligibile.
I colori sono così il linguaggio vivente della natura, con il quale si può stabilire un rapporto di comunicazione ed un’esperienza interpretativa.
L’ORIGINE DEI SIGNIFICATI DEI COLORI
In principio la vita dell’uomo era regolata da due fattori che erano al di fuori del suo controllo: la notte ed il giorno, l’oscurità e la luce.
La notte portava un ambiente nel quale le azioni dovevano cessare, inducendo passività, immobilità e, in generale, un rallentamento, mentre il giorno portava con sé le possibilità dell’azione, determinando un ambiente dominato dalla possibilità di agire, fornendo energia e stimolo.
I colori associati a questi due ambienti sono: il blu scuro del cielo notturno ed il giallo luminoso della luce del giorno.
Il blu scuro è il colore della quiete e della passività; il giallo lucente è il colore della speranza e dell’attività.
I colori erano dotati di un potere,
di una funzione magica.
Erano infatti considerati una forza sottile, un anello di congiunzione tra cielo e terra, in cui si trovavano misteriose corrispondenze tra il mondo in alto e il mondo in basso (L. Luzzatto-R. Pompas, Il significato dei colori nelle civiltà antiche, Rusconi, Milano 1988, p. 15).
L’uomo ha quindi da sempre intuito il potere del messaggio dei colori,
associando ai colori
concetti,
sentimenti,
significati.
Una delle testimonianze più antiche relative ai poteri magici attribuiti ai colori è in epoca preistorica quando molti popoli dipingevano le pareti delle caverne. Già allora il rosso e il nero rappresentavano generalmente le due principali tinte simboliche connesse rispettivamente alla vita e alla morte.
Colori che vennero utilizzati, come rileva l’antropologo Howard Sun, per la prima volta dall’uomo di Neanderthal per decorare le tombe dei suoi familiari (H. Sun, I segreti dei colori, Sonzogno, Milano 1995, p. 100).
IL COLORE COME SIMBOLO
“Il colore è ovunque; ma ovunque esso sia, c’è già un simbolo” René Lucien Rousseau
Le espressioni più intense della vita umana, fin dai primordi, sono contraddistinte, secondo Jung da un simbolo (C.G. Jung, L’uomo e i suoi simboli, Milano, Cortina 1990, p. 20).
Gli antichi Egizi indicavano con lo stesso vocabolo il ”colore” e l ”essere”. Per questo popolo, la parola ”colore” significava ”essere”, ”essenza”.
Manfred Lürker, per dimostrare questa tesi, rileva come a proposito delle divinità egizie, quando si affermava di non conoscere il loro colore, si voleva esprimere l’imperscrutabilità del loro essere (M. Lürker, Dizionario delle immagini e dei simboli biblici, Paoline, Milano 1990).
Il colore degli dei era quindi sconosciuto perché la loro natura era insondabile. Esso indica così la qualità della cosa designata, ci permette di comprendere meglio la sua ”essenza”.
Solitamente, i colori che si presentano nei miti e nei culti non sono casuali, ma hanno un significato preciso. Nella cultura indiana, per esempio, la cosmogonia del colore è intimamente connessa al concetto di energia. Infatti, le tre qualità energetiche di cui è composto l’universo corrispondono alle tre tinte principali.
In India il colore è all’origine il segno visibile del calore (rosso) che esprime il desiderio, la prima spinta alla creazione (C. Pont-Humbert, Dizionario dei simboli dei riti e delle credenze, a c. di C. G. Trocchi, Ed. Riuniti, Roma 1997, p. 59). Una volta manifestato, il mondo è comparato a una capra tricolore in cui le tinte corrispondono alle tre energie fondamentali: nero per il tamas, bianco per il sattva, rosso per il rajas. Il primo corrisponde all’istinto, alla forza cieca della sopravvivenza e della procreazione, l’inerzia, l’oscurità dell’ignoranza, ed è anche l’energia che caratterizza gli asuras, i non-dei, le entità che abitano le tenebre; il suo colore è il nero. Rajas è l’energia del movimento, del dinamismo e del colore stesso, esprime in particolar modo le potenzialità insite nel rosso.
TUTTO QUESTO
Tutto questo per raccontarti e mostrarti che l’uso del colore nella comunicazione è molto importante, perché va a sollecitare e stimolare comportamenti ancestrali e culturali che noi abbiamo da sempre.
L’uso del colore è quindi un aspetto che non va mai trascurato in una comunicazione di marketing.
Bibliografia: C. Pagani, Le variazioni antropologico-culturali dei significati simbolici dei colori